Tuntun, Snul ed altro

E’ passata una buona settimana dall’ultimo post e nonostante il lavoro, la mia facilità nel distrarmi e qualche bug di vala, Tuntun è progredito e sta giungendo quasi l’ora di un primo rilascio.

Questo è lo stato dell’applet al momento:

  • internazionalizzazione
  • finestra di log come in ovpClient
  • new: supporto la richiesta di eventuali username / password (sia per il metodo di autenticazione Auth, che Private Key)
  • debug, debug e debug

Quindi, dato che sono rimasti solo “2 debug”, mi devo affrettare a trovare uno spazio web dove poter uploadare questo piccolo progetto.

Ed ecco come appare (da notare che la gestione delle connessioni è totalmente asincrona, mentre perSbaglio è bloccato nella fase di autenticazione, Morph effettua con successo il suo collegamento) :

Tuntun preview 2

Ovviamente insieme a Tuntun anche Snul ha subito dei ritocchi e principalmente le novità sono:

  1. Risoluzione asincrona degli indirizzi
  2. Bug fixing

Sono quindi lieto di annunciare una nuova versione di Snul – “The Gollum Child”, non scaricatela perchè scotta!

Ed ora veniamo ad altro! Preso dall’entusiamo di Alessandro che combatteva con perl sotto windows per scrivere un utile plugin per pidgin mi son detto: perchè non scriverne uno uguale in vala per xchat-gnome?

Beh il plugin non l’ho scritto (ti sto aspettando Alex, poi io farò il porting del tuo da pidgin ad xchat 😉 ), ma i bindings e un Hello World li ho fatti!

Siori e siore ecco xchat-helloworld (sempre in “The vala experiments”)!

Novità su Tuntun

Tuntun si sta quasi trasformando in un programma finito. Ormai le funzionalità principali sono state implementate ed offre già qualche utile servigio.

Ecco i vantaggi rispetto a ovpnClient:

  1. scritto in vala e quindi un minimo più maneggevole rispetto al corrispondente in C
  2. dipendenze esterne ridotte: tolta libglade (rimpiazzata da gtkbuilder) e gnet (rimpiazzata da snul)

Mancano tuttavia ancora una serie di funzionalità prima di portelo definire pronto per un rilascio:

  • internazionalizzazione
  • finestra di log come in ovpClient
  • debug, debug e debug

Inoltre prima di parlare di una versione pubblica vorrei implementare qualche nuova funzione anche per “l’utente non programmatore”, come il supporto per la richiesta di nome utente e password durante la connessione.

Non si può che finire con uno screenshot:

tuntunt in action

perSbaglio cambia pelle di nuovo

E lascia i tenui toni azzurri e blu per un arancio – oro in preparazione dell’estate.

Altro piccolo esperimento in corso: l’uso di picLens per visualizzare qualche slideshow.
Eccone uno fatto per onorare i nuovi colori! Da provare la modalità a tutto schermo.

Per chi ha un’indole un po’ piu’ tecnica WordPress ora è in versione 2.3 (peccato che nel pacchetto Debian attuale ci sia qualche localizzazione in francese di troppo…)

Snul 0.0.2 aka “il fluido che uccide” released!

Insomma, mi è toccato… una nuova fiammante ed entusiasmante versione di snul.

I cambiamenti sono pochi, ma derivati da un minimo utilizzo sul campo con Tuntun. Da questa sera ho finalmente un sostituto funzionante e minimamente testato delle 4 chiamate di gnet che utilizzavo!

Dal canto suo anche Tuntun inizia a prender forma, manca ancora tutta la parte di interfaccia, ma ad oggi riesce a:

  1. installarsi come applet nel panel senza crashare mezzo mondo (fino a poche ore fa bloccava tutto il pannello di gnome)
  2. leggere il file config con le connessioni definite (stesso formato di ovpnClient)
  3. presentare un menu’ popup con i collegamenti
  4. determinare lo stato attuale della connessione
  5. aprirla
  6. e chiuderla

NAS

L’intenzione è quella di cambiare prima o poi il mio amato desktop con un portatile, quindi ho iniziato cercando un NAS dove poter memorizzare in tutta sicurezza (RAID 0) i miei dati.

La ricerca in internet è stata alquanto infruttuosa: prezzi esagerati, bassa capacità (max. 2 dischi), poca versatilità e in alcuni casi, chipset raid sconosciuti anche agli stessi progettisti.

Non mi rimaneva quindi che spendere molto per ottenere qualche cosa di marca, magari basato su linux (questo non perché sono un fissato, ma solo perché ho 2 raid software fatti con linux che non perdono un colpo da 3 o 4 anni ormai), oppure dedicarmi al fai da te.

Ho deciso per quest’ultima opzione, prefiggendomi queste caratteristiche di base:

  • linux compatibile
  • silenziosità
  • si deve accendere e spegnere con un bottone (niente procedure di shutdown o altro)

Quindi mi sono messo alla ricerca di una scheda madre e di un case che contenessero il numero minimo di ventole, trovando la soluzione nelle schede mini-itx della via e in un case preso proprio al risparmio e spendendo per il tutto 300€ netti.

Un paio d’ore di svita, avvita, monta, smonta e rimonta….

Inizio lavori
Inizio…
accensione! (Pezza non sembra proprio convinta)
Fine
Inizia l’installazione che finirà pochi minuti dopo senza il minimo problema
Ho centrato l’obiettivo? Solo in parte

Linux compatibile? Niente di più compatibile della scheda VIA scelta una EPIA ME6000G.

Silenziosità? Non ci siamo ancora.

  1. Ventole del case troppo rumorose (le ho staccate sperando che non servano, staremo a vedere)
  2. I dischi IDE fanno un rumore del diavolo! E qui non c’è soluzione senza ulteriore spesa e non c’è NAS che regga.

Accensione e spegnimento con un bottone? Nessun problema, basta installare acpi-support.

In definitiva la sorpresa, non proprio gradita, è il rumore dei dischi che da una prima analisi è possibile ridurre solo insonorizzando il case, montandoli su staffe anti vibrazione e cose del genere, oppure cambiandoli con modelli nuovi magari più silenziosi.

Tutto sommato sono contento di averci provato e soprattutto di aver scoperto queste schedine della VIA, vero gioiellino di tutto il sistema e dal prezzo veramente invitante (149€ per la piccola ME6000G).

Snul

Beh… alla fine non ne potevo più di gnet, scrivere i bindings per vala è veramente, come dire, poco gratificante ed e’ una libreria praticamente non mantenuta da anni.

Avendo bisogno di implementare un client Tcp dalle funzionalita’ veramente minime per Tuntun, mi son messo giù e l’ho fatto direttamente in vala interfacciandomi solo con le funzioni del s.o (BSD sockets).

Il risultato non è il massimo, ma alla fine raggiunge lo scopo e funziona, quindi ho pensato che potrebbe essere utile anche a qualche altra anima informatica se non altro come esempio di come (non!) programmare in vala.

Ecco quindi Snul una semplice libreria da utilizzare con il copia & incolla. (Sì lo so la paginetta è scritta in inglese, che dici? Ah è maccheronico? Beh sono apprezzati aiuti e commenti al riguardo…)

P.s.

Perchè snul? Oltre al simple network utility library penso che si addica ancor meglio questa definizione… rimanendo comunque in attesa di una persona dai modi migliori: GIO.

Nuovo server per perSbaglio

Un mostro di potenza:

persbaglio:~# cat /proc/cpuinfo
processor : 0
vendor_id : GenuineIntel
cpu family : 6
model : 8
model name : Pentium III (Coppermine)
stepping : 6
cpu MHz : 798.313
cache size : 256 KB
fdiv_bug : no
hlt_bug : no
f00f_bug : no
coma_bug : no
fpu : yes
fpu_exception : yes
cpuid level : 2
wp : yes
flags : fpu vme de pse tsc msr pae mce cx8 sep mtrr pge mca cmov pat pse36 mmx fxsr sse
bogomips : 1597.15

ma con qualche piccolo problema di affidabilità della memoria (non si può pretendere troppo da uno scambio con un router dlink no?)

Vala & dintorni

Inizio a riprendermi dai bagordi natalizi e non, quest’anno addirittura colpito da una brutta influenza. Se il buongiorno si vede dal mattino sto fresco!

Proprio oggi ho notato che fra i pacchetti aggiornati in debian sid c’è la nuova versione di mtpfs che fra le altre cose ha incorporato varie patch che avevo inviato all’autore nei mesi scorsi e soprattutto include diversi fix a vari memory leaks che avevo scovato con valgrind. Per me ora che è finito in sid mtpfs è un pacchetto in meno da ricompilare!

Ma il mio tempo libero in questi ultimi giorni è finito tutto in vala & gstreamer ed un vecchio (defunto) progetto che chi sa perchè ho deciso di convertire all’ultima sintassi del compilatore credendo fosse un lavoretto immediato. Sarà stata la febbre, ma il pomeriggio che avevo preventivato per la conversione si è trasformato prima in giornate poi in settimane e alla fine ci sono “rimasto sotto” aggiungendo features e correggendo (ancora oggi) bugs.

Quindi per curiosità mi son chiesto: ma quante linee di codice saranno ormai? Beh qualche riga di shell per far capire a sloccount che in realtà vala è un dialetto csharp e mi sono tolto il dubbio. Ecco il risultato.

Counted Source Lines of Code

Lines Project Language distribution
1350 liblumiere
cs=1350 (100%)
973 top_dir
cs=973 (100%)
695 libcanvas
cs=695 (100%)

Languages

Language Lines
cs 3018 (100.00%)

Totals

Total Physical Lines of Code (SLOC): 3,018
Estimated development effort: 0.60 (7.26) person-years (person-months)
Schedule estimate: 0.33 (3.93) years (months)
Total estimated cost to develop: $ 81,715

generated using SLOCCount by David A. Wheeler.

Debian & Compiz

Ho riabilitato compiz di nuovo e per gioco! Non ci sarebbe nulla di cui scrivere se non fosse per un dettaglio: è usabile sul mio pc.

:~$ cat /proc/cpuinfo
……..
model name : Intel(R) Pentium(R) 4 CPU 1.50GHz
stepping : 2
cpu MHz : 1495.272
cache size : 256 KB
……..

con una semplice ATI 9200SE che non può nemmeno andare a 8x perche’ il mio bus AGP e’ troppo vecchio!

Di solito tutte le volte che mi è capitato di abilitare compiz, dopo pochi giorni di utilizzo ritornavo al fido metacity poichè le animazioni di minimize/maximize ed il resize delle finestre erano leggermente lenti.

Al contrario, questa volta, ho voluto approfondire, ho lasciato XAA per la più nuova EXA e la differenza si è vista immediatamente. Il tutto grazie a questo commento e qualche prova sul campo.

Un’ultima cosa: AGPFastWrite nel mio caso blocca tutto, uomo avvisato…

Cercando l’indipendenza

Come al solito nello spirito di essere il piu’ possibile indipendente da Windows anche per le cose più strane, oggi ho dedicato la giornata (e parte della notte) al mio nuovo lettore mp3 (del quale non ho mai parlato).

L’obiettivo era quello di poter effettuare l’upgrade del firmware senza utilizzare windows. Quindi mi sono messo al lavoro e sorpattutto grazie ai forum / wiki di rockbox sull’argomento creative mi sono fatto un’idea di quello che serviva:

  1. Utility per estrazione firmware dall’exe windows che è possibile scaricare dal sito creative
  2. Programma per trasmettere il firmware allo Zen

Il risultato è che dopo qualche oretta di ricerche e porting di programmi windows etc etc riesco ad avere un software che svolge egregiamente il compito 1 ed un altro che riesce a fare l’upload di un file tramite libmtp. Obiettivo raggiunto!

A questo punto faccio una bella pausa per la cena, poi un po’ di tv ed infine decido di buttare un occhio al forum per vedere se ci sono novita’. Trovo che zook ha appena pubblicato una nuova e piu’ completa versione delle sue utilita’.

Macino, compilo, qualche piccolo riadattamento e mi metto a fare delle prove con zen_crypt, più per curiosità che per altro.

Con grande sorpresa, dopo qualche tentativo, scopro la chiave con la quale è criptato il programma che gira nello ZEN (il file TL) e scorrendolo con un editor esadecimale becco anche il codice HMAC per firmare i firmware ed uploadarli cosi’ al dispositivo.

Bene si puo’ dire che lo Zen 4GB è un passo più vicino a RockBox (2 chiavi su 3)! Ora manca solo quella del programma di rescue (FRESC) che però credo sia la più difficile da scovare.

Come andrà a finire lo si potrà leggere qui.