Category Archives: Open Source

Un colpo al cerchio ed uno alla botte

Solito giro di lettura dei vari blog che tengo d’occhio e cosa ti trovo!?!?

La commissione europea per l’antitrust ha giudicato colpevole microsoft per aver abusato della sua posizione predominante di mercato danneggiando la concorrenza tramite la mancata divulgazione di specifiche e codice in grado di garantire l’interoperabilità in rete di applicazioni di terze parti con Windows.
Inoltre obbligherà Microsoft stessa a vedere una versione di Windows senza Media Player (ma ormai è tardi…)
Per sapere come è iniziata andate qui….. qui c’è come è finita.

Ma veniamo alla seconda sugosa notizia che questa volta riguarda Apple (mica ce l’avranno nei geni queste corporazioni informatiche?)

Qualche giorno fa dopo l’ennesimo aggiornamento firmware del noto e stranoto iPod molti hanno iniziato a lamentarsi che il nuovo iTuneDb conteneva una chiave crittografica che di fatto ne impediva l’utilizzo con tutti i software musicali all’infuori di iTunes.
Ora, a parte che iTune esiste solo per Windows e Mac e che sotto windows fa praticamente *agar*, la cosa che al solito fa girare le scatole è che cerco di utilizzare il mio bel prodottino quale l’iPod per trainare il mio non proprio bello, ma quasi normale e senz’altro sostituibile, prodottino che è iTune.
La tattica è sempre la solita e di fondo la stessa utilizzata da Microsoft per anni ed aggiungerei con successo!

Ma come ha sempre dimostrato la storia, ieri la chiave è stata violata dagli sviluppatori di gtkpod (qui i sorgenti).

Messico

Piu’ di un mese di silenzio, semplicemente dovuto al fatto che sono stato per una ventina di giorni in Mexico! Girovagando dal DeFe fino a S. Cristobal de Las Casas!

Un paese stupendo che già sapevo essere amico dell’open source, ma non pensavo fino a questo punto…

Animalito
Pinguino animalito
Pinguino zapatista
Pinguino zapatista
Ma ormai e’ finita e non rimane che farmene una ragione… O no?

S1Mp3

A causa di qualche post di troppo sui lettori mp3, mi sono ricordato di aver qualche piccolo problema con il mio e quindi mi sono messo alla ricerca di un upgrade del firmware… mi si è aperto un mondo. La famigghia è più grande di quanto pensassi….

Dal sito a cercare di capire quale tipo (board id) di lettore avessi, il passo è stato breve:

Sezionando un Rimax

Sezionando un Rimax

Sezionando un Rimax

Sezionado un Rimax

Alla fine sono riuscito ad ottenere la preziosa informazione, ma solo dopo aver smontato il display LCD ed aver spostato la batteria: ho un SCD049-REV1. Pochi istanti dopo ho realizzato che il board id è praticamente inutile dato che non esistono firmware alternativi a quello standard, ma…

E si’, c’è sempre un “ma”, infatti esiste una specie di sdk casereccio per programmare questi aggeggi e della gente, che per mia sventura è di windowsiana natura, ci sta buttando un po’ di energie per veder di realizzare un firmware opensource.

Quindi mi sono detto, perchè non provare a far girare uno stupido programmino sull’aggeggio, magari ne approfitto per ripassare il caro vecchio assembly Z80?

Dopo un po’ di fatica cercando di raccogliere ed “adattare” informazioni dal SDK in C e dagli esempi in assembly, grazie a questo tool sono riuscito a scaricare questa mia stupenda creazione ottenendo il risultato seguente:

perSbaglio su un S1Mp3

Alla prossima: perSbaglio ;) !

Naturali o surrogati?

Cercando informazioni su un problema avuto con NHibernate al lavoro, mi sono imbatutto nel più classico dei quesiti sul design di tabelle in un DB relazionale: le chiavi primarie devono essere definite su attributi che identificano univocamente l’entità che la tabella rappresenta “naturali” oppure possono essere il classico id automatico “surrogati”?

Ovviamente confrontare questi approcci ha un senso solo se la chiave “naturale” è una chiave composta da più campi e quindi più difficile da gestire rispetto all’equivalente “surrogato” che è sempre un singolo numero.
Non molti giorni fa avevo avuto una discussione proprio con Alessandro sullo stesso tema, quindi oggi ho deciso di approfondire un po’ la questione.

Il risultato come in tutte le cose non è una regola ferrea da seguire e come al solito ci sono fazioni che si scannano senza alcun senso proprio sull’argomento.

Sulla base dei commenti (n.b. commenti) di questo articolo Composite keys are evil e dell’autorità di chi ha scritto quest’altro primary keyvil mi sono fatto una prima idea sui pro e contro.

Le chiavi surrogate non hanno una “funzione descrittiva” dell’entità e ciò è male molto male, sono solo un espediente tecnico per rendere più facile (e sembra di molto) la vita di chi utilizza ORM tipo [N]Hibernate. I “surrogati” hanno un qualche vantaggio in prestazioni che però è tutto da verificare dato che per filtrare un qualsiasi dato in una query si è quasi sempre costretti ad eseguire join ulteriori.
E’ praticamente impossibile sostituire “logicamente” una chiave “naturale” con una “surrogata” pena bug difficili da tracciare ed una base dati “più fragile”, quindi alla fine, anche se non come chiave primaria, sarà sempre necessario definire la chiave “naturale” e probabilmente anche con l’attributo “unique”.

Ho quindi l’impressione che sia “giusto” ragionare sempre in termini di chiavi “naturali” e che sia invece “pratico” affrontare e risolvere alcuni problemi tecnici grazie all’utilizzo dei “surrogati”.

Rimane ora il dubbio: primary keys “surrogate” ed indici univoci “naturali” o viceversa?

Oppure niente “surrogati” in attesa che i vendor di RDBMS e che i vari ORM sistemino le loro magagne tecniche?

P.S.
Per quanto riguarda NHibernate gestire chiavi composite “naturali” mi è costato solo un’oretta per scrivere un paio di classi ed implementare due metodi, so che sono all’inizio, ma mi sto ancora chiedendo: qual’è la difficoltà nell’utilizzo di ORM e chiavi composite? Forse arriverà andando avanti…

RhythmBox… non riesco più a farne a meno!

Non c’è niente da fare, anche se la situazione del multimedia sotto linux è leggermente inferiore rispetto alla concorrenza, sia essa Microsoft o Apple, per quello che mi riguarda Rhythmbox è diventato indispensabile ed al lavoro (quindi con Windows) ne sento proprio la mancanza.

Come ha fatto nonostante il supporto per i file audio non sia allo stesso livello di Media Player? Il motivo è semplice, ho la mia libreria di file mp3, i podcast, le internet radio, Magnatune e Jamendo dai quali posso ascoltare e nel caso di Jamendo anche “downloadare” quintali di nuovi brani ed ora anche last.fm con le sue radio ed i suoi tag tutti integrati nel player.

Vorrei proprio la stessa cosa anche in WMP.

Dopo firefox, ardour… ecco un altro programma che ha passato il segno, da sostituto decente di WMP per ascoltare musica a programma fondamentale per il mio modo di ascoltare e anche di cercare nuova musica.

RhythmBox

Ardour parte 2

Settimana pesantuccia, ma finalmente sono riuscito a trovare un po’ di tempo per rigiochicchiare con Ardour e questa volta come si deve!

Il risultato è questo brano al solito suonato maluccio, ma nato da un giro che non pensavo mi portasse mai a niente, quindi diciamo inaspettato.

Questo è il primo mixdown di in movimento ovviamente provvisorio dato che ho l’esigenza di risuonare alcuni punti con errori troppo grossolani, accorciare alcune parti ed aggiungerne altre, ma comunque eccolo. E per dimostrare tutta la mia imperizia uno screenshot di ardour che svela come sono stato costretto a spezzare la registrazione in varie tracce poiché non riesco a suonare le parti una dopo l’altra…

In movimento ardour session

Combattendo con Ardour

E’ dalla prima caduta del nostro caro governo, giorno infausto di reinstallazione, che combatto con ardour2 (miii il mio multitraccia preferito!).

Ogni volta che tentavo di ricompilarlo incappavo in un errore del linker che, senza troppi complimenti, mi informava che non riusciva a trovare le funzioni:

  • art_alloc
  • art_free

in libart_lgpl. In realtà tali funzioni sono definite come è facile vedere con un

nm --dynamic /usr/lib/libart_lgpl_2.so.2.3.19 | grep 'art_free\|art_alloc'

Cosa strana ed incomprensibile fino a quando cercando in rete non sono incappato in questo post, che tra le altre cose conteneva anche la soluzione al mio problema (grazie Laurent Montel).

Subito mi è stato chiaro che essendo ardour scritto in c++, la mancanza di quell’ extern “C” prima della definizione di art_alloc e compagni, non impediva al compilatore (g++) di trattare la chiamata a quelle funzioni come nativa c++ e di fare quello che fa di solito con i nomi di funzioni in c++.

Finalmente posso di nuovo produrre, ma soprattutto riascoltare, del rumore.

Mesi e mesi dopo…

Una lunga ed impegnativa pausa! Chissà perché credevo che le cose potessero tornare normali in cosi’ pochi mesi….

Ma bando alle ciance, anche se ne è passata di acqua sotti i ponti, l’ultimo avvenimento che mi ha colpito è la nuova puntata del telefilm Gnome vs Linus Torvald!

Non c’è che dire Torvald non può fare di certo il politico per due motivi:

  1. da quello che scrive sembra che dia dell’idiota (che uomo rude!) agli utenti Gnome anche se in realtà si riferisce solo al modo di pensare degli sviluppatori (manca in una certa misura dell’arte della comunicazione)
  2. al contrario di ogni buon politico oltre a parlare …. FA e senza troppi complimenti

Discorso chiuso (dopo un anno)? Vedremo dato che dovranno essere ingoiati diversi “rospi”!